Ben-essere by Marina

Yoga Nidra

Yoga Nidrā è il sonno degli Yogi. Nidrā significa sonno, rilassamento, torpore; Yoga è unione e consapevolezza unidirezionale. Yoga Nidrā è un rilassamento assoluto, lo sguardo rivolto all’interno, in uno stato di consapevolezza interiore tra il sonno e la veglia; è un percorso che parte dal corpo e dal respiro per arrivare tramite la sperimentazioni delle sensazioni e delle emozioni fino allo stato di unione tra il Sé individuale e il Sé Universale.
E’ una pratica tantrica la cui origine si perde nel mito e alla quale Satyananda ha dato nuova vita e un metodo efficace per i nostri giorni. Yoga Nidra induce al rilassamento profondo e porta a uno stato simile al sonno ma nel quale la consapevolezza rimane vigile e si attiva un canale di comunicazione tra le dimensioni del conscio tipica della veglia e le dimensioni del subconscio e dell’inconscio che appartengono al sogno e al sonno profondo.
La mente infatti ha tre sfere di attività: la veglia, regno della percezione, il sonno-sogno, memoria di esperienze interiori, il sonno profondo, condizione senza desideri e di abbandono. Sono i tre livelli della consapevolezza, conscio, subconscio e inconscio.
Con le parole di Satyananda “Yoga Nidrā è l’armonia e l’integrazione totale tra tutti i livelli di coscienza”. Trascendere i tre stati separati di consapevolezza porta al superamento della sofferenza e del dolore che sono dovuti alle tensioni muscolari, che attengono a squilibri del corpo, del sistema nervoso ed endocrino, emozionali, che prendono origine dal mondo delle emozioni, dalla nostra incapacità di riconoscerle e risolvere i conflitti tra emozioni contrastanti e mentali, provocate dal turbinio della mente che vive in un continuum tra stati di realtà ed irrealtà, tensioni che affiorano in modo disarmonico quando siamo più fragili con manifestazioni di rabbia, ira, tristezza e tutta la gamma dei sentimenti negativi o autodistruttivi.
Yoga Nidrā induce il rilassamento muscolare, tranquillizza la struttura emozionale, alleggerisce le contratture e il cumulo di tensioni sul piano mentale. Liberandoci dalle tensioni avvia un processo di trasformazione. Attraverso la pratica entriamo in contatto con la mente inconscia e attiviamo quei processi di conoscenza, accettazione e superamento delle sofferenze e dei conflitti e di distruzione delle abitudini e dei condizionamenti per ristrutturare dall’interno noi stessi e ritrovare il nostro vero Sé.
“Yoga Nidrā è una pratica che porta allo stato di esperienza cosciente gli strati profondi della psiche. In ogni area del cervello vi sono milioni e milioni di impressioni depositate in forma di archetipi. Questi archetipi in se stessi, sono la somma totale di ogni singola esperienza della vita, … la mente umana produce semi dalle proprie esperienze e questi semi sono conosciuti come karma, saṁskāra o archetipi” .
La tecnica della visualizzazione sblocca i contenuti depositati nella mente inconscia e strato dopo strato porta via le incrostazioni, le impressioni e i semi causali permettendo agli archetipi di emergere, di essere rielaborati consciamente. La sofferenza esistenziale, Kleśa, il dolore, dukḥha, vengono in tal modo superati .
Yoga Nidrā porta da un lato ad accrescere il benessere psico-fisico e dall’altro offre interventi di terapia yoga. Nel primo campo si trova l’azione contro lo stress acuto e cronico, il miglioramento della memoria e della concentrazione. Appartengono al secondo campo: l’azione per il miglioramento della qualità della vita nelle malattie croniche e nelle malattie a forte componente psicosomatica come l’asma oltre al supporto alle cure oncologiche e cardiovascolari.

 


Citazioni dal testo “Saraswati, Swami Satyananda. Yoga Nidrā. Edizione Satyananda Ashram Italia”

Mindful running

Letteralmente correre con consapevolezza.

Significa apprezzare ogni istante della corsa espandendo tutte le sensazioni e gustandole in piena consapevolezza.

Tutti i sensi sono coinvolti, sia quelli utilizzati naturalmente nell’atto del correre, la vista e l’udito, sia il tatto, il gusto, l’odorato.

Percepiamo il movimento di muscoli e articolazioni, l’azione della forza di gravità, il contrasto che esercita l’aria.

Sempre presenti a noi stessi, viviamo l’esperienza del correre con il respiro, senza giudizio, con gioia e leggerezza.

 

Mindfulness

Mindfulness significa essere presenti in ogni attimo della nostra esistenza, essere capaci di percepire e godere della bellezza e dello splendore della vita in ogni momento.

La meditazione, la consapevolezza corporea e lo yoga sono gli strumenti attraverso i quali la mindfulness porta a raggiungere uno stato di benessere interiore, uno stato di non giudizio, di libertà dalla rabbia e dal senso di colpa.

Attraverso la pratica si affinano gli strumenti che il corpo e la mente hanno per combattere lo stress e per superare quel sentimento di inadeguatezza che ci fa sentire incompleti, proiettati nel passato o nel futuro, mai consapevoli dell’attimo presente, incapaci di cogliere la gioia che il presente potrebbe riservarci.

Il presente è l’unico tempo disponibile per noi tutti e non viverlo con piena consapevolezza ci porta a veder scorrere gli attimi senza assaporarli, in uno stato di perenne assenza. La vita vera, la felicità, il benessere sono proiettati in un futuro da raggiungere o sepolti in quel tempo trascorso che è il passato ormai alle nostre spalle. Desideriamo il futuro o proviamo rimpianto per il passato, tempi per noi indisponibili, rinunciando al tesoro che possediamo: l’attimo presente.

La mindfulness allena il corpo e la mente a rispondere in modo efficace a tutte le situazioni di disagio, dolore, stress. E’ uno strumento raffinato per resistere al malessere del vivere, che ci permette di non arretrare davanti alle sfide e alla vita stessa, neutralizzando il negativo che il presente ha in sé e rendendoci parte attiva del positivo che lo anima.

Yoga

Ecco una descrizione già sentita e su cui tutti coloro che praticano lo Yoga potrebbero concordare:

lo Yoga è una disciplina che sviluppa l’equilibrio, la flessibilità e la forza, favorisce il benessere e placa lo stress con il respiro, il rilassamento e la meditazione.

E’ una tradizione, una pratica, una tecnica, uno stile di vita, una libera ricerca dell’Assoluto che è in noi e alla cui base c’è sempre l’esperienza diretta e un atteggiamento di non giudizio.

Lo Yoga ha antichissime origini e il termine deriva dalla radice sanscrita Yug che attiene ai concetti di: unione, legame, soggiogamento, disciplina. Tale radice è comune agli idiomi indoeuropei e la ritroviamo nella nostra lingua in parole come coniuge, coniugare ma anche giogo o soggiogare.

Concetti apparentemente così distanti – unione, sottomissione e disciplina – trovano nello Yoga una composizione perfetta.  Tramite la pratica, l’autodisciplina e la sperimentazione si impara a controllare il corpo, il respiro e la mente e in tal modo giungendo ad uno stato di libertà e di Unione con il Sé, la Natura, l’Universo.

Lavorando sul corpo, sul respiro e sulla mente in modo rilassato, naturale, senza giudizio, ne aspettative, lo yoga aiuta a trovare il ritmo e l’equilibrio:

  • a livello fisico lo yoga aiuta a prevenire problemi articolari e contratture muscolari;
  • a livello del respiro le tecniche Yoga aumentano il flusso e la disponibilità di ossigeno e, modellando la risposta della mente e del corpo, aiutano a rilasciare le tensioni;
  • le tecniche mentali e la meditazione potenziano la concentrazione e l’acutezza oltre a creare un  atteggiamento mentale efficace per affrontare gli ostacoli.

 

 

Stress

Lo stress è una costante della nostra vita, una realtà che viviamo ogni giorno, una risposta automatica che porta a considerare, inevitabile e normale, un costante sentimento di tensione.
L’organismo utilizza risposte arcaiche adatte ad affrontare situazioni rischiose per la sopravvivenza anche quando la percezione del pericolo è psicologica.

Siamo pronti come se fossimo di fronte alla necessità di fuggire o lottare: sale la pressione sanguigna, accelera il battito cardiaco, aumentano il tasso glicemico e le piastrine nel sangue.
Tali risposte prolungate nel tempo sono dannose per l’organismo.

Lo stress cronico causa una serie di disagi e problemi fisici e psichici anche gravi, l’impatto sul corpo e sulla mente può essere devastante.

Sintomi di stress cronico comuni a molti di noi sono:

  • cefalea,
  • cattiva digestione,
  • ipertensione,
  • tensione e dolori muscolari,
  • insonnia,
  • ansia,
  • attacchi di panico,
  • indebolimento delle difese immunitarie,
  • difficoltà di concentrazione.

La comprensione di cosa sia lo stress e di quali reazioni scatena nel corpo e nella mente sono elementi essenziali per identificare le tecniche e le pratiche che valorizzino lo stress fisiologico e combattano quello cronico.

Lo Yoga e la Mindfulness sono validi strumenti per vincere lo stress cronico ma aiutano anche chi si trova ad affrontare situazioni che creano stress acuto, ad esempio:

  • malattie,
  • lutti,
  • diete,
  • crisi professionali.

Saper scegliere la risposta da attivare ci libera dalla continua tensione e allevia i disagi fisici e psichici.

Yoga per lo stress

Lo Yoga ci allena a rispondere in modo efficace allo stress agendo direttamente sul sistema nervoso nelle sue componenti: sistema simpatico e parasimpatico, responsabili dell’alternanza di stati di stress e stati di riposo.

Lo Yoga è efficace perché allena la mente ed il corpo a rilassarsi e ci permette in presenza di situazioni percepite come stressanti di riorientare la nostra risposta, passando da quella innata – respiro veloce e pesante, pensieri di panico, muscoli contratti- a quella appresa – respiro lento e consapevole, pensieri tranquilli e muscoli pronti all’azione ma non contratti.
Il battito cardiaco rallenta, la pressione sanguigna si abbassa, il respiro è fluido.

 

Meditazione

Meditare è uno stato proprio della natura umana.

Gli esseri umani meditano da sempre e la modalità meditativa del cervello umano è una delle possibilità del suo manifestarsi. Eppure è difficile parlare di meditazione, descriverla, insegnarla.

Una definizione su cui tutti coloro che meditano e tutte le scuole potrebbero concordare è questa

‘la meditazione è uno stato della mente di tranquillità e libertà’

L’uomo medita da sempre, tutte le culture sapienziali e le religioni hanno delle pratiche meditative al proprio interno, con differenti livelli di segretezza, formalizzazione e percorsi mirati.

La meditazione ha innumerevoli accezioni: Cristiana ed Esicasta, Sufi, Cabalistica, Buddhista Zen o Tibetana, Yoga e altro ancora. C’è una forte componente di meditazione anche nella Mindfulness che è una tecnica contemporanea di consapevolezza.

Il percorso meditativo porta il meditante ad attraversare la barriera dei pensieri per arrivare al pensiero stesso, la mente pensante, un luogo in cui attingere alla nostra vera natura, alla saggezza antica, al divino che è dentro ognuno di noi.

E’ per questa aura di sacro che la meditazione un po’ spaventa, come inquieta l’idea di entrare in contatto con il Sé profondo. L’enfasi sul luogo di meditazione, sulla postura, sull’atteggiamento delle mani e del viso sono i piccoli riti iniziali, comuni a tutte le tradizioni, che ci permettono di staccarci dalla vita quotidiana e di dedicarci a noi stessi superando il senso di inquietudine.

I percorsi proposti nelle diverse culture sono innumerevoli. Le tradizioni orientali, lo Yoga e il Buddhismo, sono quelle nelle quali l’enfasi sulla meditazione è molto accentuata.

In sanscrito non esiste una unica parola per Meditazione e partendo dalle tante sfaccettature della lingua possiamo immaginare un percorso che dall’esterno porta il meditante all’interno di sé, a quello stato di pace e benessere che è il fine ultimo della meditazione.

Nel raja Yoga vengono descritte quattro diverse modalità di crescita nella meditazione che coincidono con gli ultimi degli otto passi del percorso verso la realizzazione dello stato di Unità e cioè

  • Pratyahara – astrazione, invita a staccarsi dal mondo esterno, mi separo dalle sensazioni e superata la barriera sensoriale entro in contatto con la mente
  • Dharana – concentrazione, scelgo un punto su cui concentrare la mente: il respiro, una immagine sacra, un simbolo, una fonte di luce
  • Dyana – meditazione, visualizzo l’atto del pensare, parafrasando le parole dello Yoga Sutra ‘sono colui che pensa, colui che osserva il pensiero, e sono il pensiero stesso’.
  • Samadhi – contemplazione, l’unità di corpo, respiro, mente si realizza, sono in uno stato di apertura alla meraviglia dell’essere e della vita stessa, uno stato di profondo ristoro e pacificazione

Meditare è facile e difficile allo stesso tempo. E’ facile quando in alcune situazioni di benessere e comunione con la natura ritroviamo il flusso naturale dell’esistenza che scorre dentro di noi: è la bellezza di fissare le fiamme di un camino acceso in una fredda sera invernale, avvolti in uno scialle di lana morbida, è la libertà di assorbire l’essenza del mare e vibrare con il respiro delle onde.

Meditare è difficile quando la mente viene assalita da pensieri tristi, dolorosi, ricorrenti, quando la routine quotidiana copre di noia e prevedibilità tutte le emozioni.

Si può imparare a meditare, ad attingere alle risorse nascoste nel pensiero ed oltre il pensiero. Le tecniche sono numerose e le soluzioni offerte rispondono alle diverse esigenze emotive e caratteriali di ognuno.

Vivere con il dolore cronico

Il dolore in tutte le sue manifestazioni è gestito dal sistema nervoso. A fronte di un trauma, un taglio, una scottatura, una malattia, dalla periferia verso il centro parte una comunicazione di allarme, sotto forma di stimolo doloroso.

Il sistema nervoso centrale attiva in risposta una serie di azioni atte a difendere l’organismo dalla aggressione esterna o dalla malattia.

Il sistema corpo-mente ha la capacità di apprendere dalle esperienze vissute, quindi memorizza l’evento doloroso e crea i percorsi per riconoscere in futuro un nuovo attacco alla nostra integrità, minimizzare il pericolo e rispondere al primo manifestarsi dell’attacco.

In presenza di dolore cronico il corpo invia il segnale di allarme anche di fronte ad uno stimolo di minima intensità o addirittura in assenza di stimolo, il cervello può recepire l’informazione in maniera non corretta e rispondere con una reazione dolorosa eccessiva rispetto all’effettivo pericolo.

Quando le esperienze dolorose da trauma e/o malattia sono ripetute nel tempo, la mente ed il corpo in condizione di stress attivano al minimo stimolo le risposte di difesa e protezione, scatenando il dolore.

Un meccanismo, nato per salvare l’essere umano dal pericolo, può generare il dolore cronico e renderlo persistente.

Nello Yoga la parola che descrive questo meccanismo è SAMSKARA, la memoria delle esperienze mentali, fisiche, emozionali incise nel profondo del nostro essere.

Tali impronte sono semi per future esperienze che tendono a riprodursi sugli stessi percorsi. Solo invertendo il cammino, riscrivendo nuove storie, rieducando la mente e incidendo situazioni positive possiamo modificare questo doloroso automatismo. Poiché ogni traccia, ogni cambiamento non è permanente possiamo creare percorsi virtuosi di autoguarigione.

Lo yoga e la mindfulness aiutano ad interrompere gli automatismi che portano alla paura, al dolore cronico, allo stress innescando processi di guarigione che sono innati ed altrettanto potenti.

Cancellare l’automatismo del dolore cronico, ricreare memorie di autoguarigione e benessere è un obiettivo alla nostra portata attraverso il rilassamento che lenisce il dolore e canalizza le energie per la guarigione e l’uso consapevole del respiro, punto d’incontro tra il sistema nervoso simpatico che determina la risposta allo stress acuto e cronico e il sistema nervoso parasimpatico che rigenera, dà sollievo e riposo.

Mi presento

Ciao, sono Marina

Ho conseguito nel 2012 il Diploma di insegnante Yoga al termine di un corso quadriennale presso l’Università Yoga Vedanta di Roma.
Nel 2016 ho completato con successo il corso intensivo di 8 settimane “Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR)”, della Palouse Mindfulness – USA.
Nel 2020 ho completato un master di 250 ore in Ayurveda-Yoga della Accademia Yoga-Ayurveda e del Vivekamand Needam.

Mi sono appassionata e ho approfondito i temi dello Yoga Nidra, del rilassamento profondo e della meditazione. Mi sono dedicata allo Yoga Therapy applicato alla gestione dello Stress e al supporto nella terapia del cancro.
Subacqueo esperto, mi occupo attivamente di yoga per lo sport in particolare alle applicazioni delle tecniche del respiro e della meditazione nel golf e nelle immersioni.
Insegno Athayoga e Rajayoga dal 2012. Mi sono inoltre dedicata all’insegnamento dello Yoga ai disabili.